Blog indipendente di critica sugli artifizi semantici del regime. Fino a che significherà qualcosa, l’autore invoca la protezione dell’art. 21 della Costituzione Italiana.

Siamo tutte le menzogne a cui crediamo

Se tutto quello che sapessimo fosse un’accurata menzogna atta a creare l’illusione di vivere nell’unico modo – e mondo – possibile e a escludere tramite demonizzazione e damnatio memoriae dal nostro processo decisionale tutte le opzioni che non sono funzionali all’egemonia della classe dominante? Chiedo per un amico.

18 luglio 2023

Prendiamo, ad esempio, la questione guerra in Ucraina. Se assumiamo che nessun “italiano medio” conosca la vicenda dall’interno, per motivi personali e/o professionali, credo di poter dire che ognuno si sia formato un’opinione sulla base delle informazioni, dei punti di vista, delle testimonianze e delle fonti a cui è stato esposto, più o meno attivamente.

Quelli più desiderosi di comprendere avranno affrontato la complessità della situazione con razionalità e si saranno formati un’opinione consapevole e articolata, e nella loro stessa considerazione, imparziale. I più pigri e sprovveduti si saranno bevuti la retorica di livello Temptation Island del “chi ha dato il primo pugno?” e “dell’aggressore e dell’aggredito” e del “Putin è cattivo”.

In definitiva però, quello che ognuno di noi ha fatto è stato recepire una o più narrazioni e poi formarsene a sua volta una ulteriore da proporre come propria. Vale a dire che fin dalla prima volta in cui un cacciatore-raccoglitore o un primate con un femore in mano hanno compreso, tramite il linguaggio, le indicazioni di un loro simile, ecco, da quel momento siamo stati vulnerabili al mito. E cosa ancora peggiore, è divenuta vulnerabile la realtà. 

Quando Artaud, ormai un secolo fa, descriveva il tormento di Van Gogh ne Van Gogh il suicidato della società con l’espressione “ormai la realtà si è fatta mito” alludeva proprio a questo. La realtà non è se stessa, obiettiva e indipendente da noi, la realtà è ciò che sappiamo della realtà, ciò che ci hanno raccontato e come la raccontiamo a nostra volta. In altre parole è avvenuta la sostituzione completa della realtà, e della conseguente verità, con il racconto della stessa.

Ora, immaginate che qualcuno abbia capito questa cosa secoli e secoli fa, tipo nell’antica Grecia o in Mesoamerica o in Cina: a un certo punto, un filosofo attico, o un capo olmeco, o un notabile cinese, ha intuito che poteva controllare ed esercitare potere su qualcun altro, o molti altri, semplicemente facendogli credere in una narrazione artificiosa e menzognera sulla legittimità e sulla necessità di ottemperare a una volontà esterna.

 “E abbiamo avuto gli dei della mitologia e le religioni, il diritto divino dei monarchi e tutte le ideologie, le guerre e i conflitti, le prevaricazioni, le forme di governo che si sono succedute nella Storia e infine oggi ci troviamo in una cosa detto Stato-nazione e in un sistema capitalistico in cui acriticamente e spontaneamente ubbidiamo a disposizioni e pratiche assolutamente arbitrarie”.

Ora immaginate che questo “dispositivo” cognitivo venga utilizzato e perfezionato per millenni e non cessi mai di dimostrarsi efficace. Quello che state immaginando è il mondo in cui viviamo: un mondo in cui le menzogne legate a qualsiasi aspetto della vostra vita sono state perfezionate e stratificate fino a raggiungere un tale livello di sofisticazione che non riuscite più a distinguere la verità che sottostà a una qualsiasi circostanza o evento, perfino quello più quotidiano e banale.

Una gigantesca cortina di menzogne atta a oscurare, mistificare, ingannare, intimorire e distrarre le persone e ad alimentare in loro l’illusione di stare vivendo in piena consapevolezza e libertà mentre, in verità e realtà, stanno solo eseguendo una vita che è un programma scritto da altri. Questo è stato il modo migliore per portare gli uomini a fare le cose che fanno senza sapere cosa stiano facendo. Se davvero vi fermaste a riflettere su una qualsiasi delle azioni, anche banali, che compiete ogni giorno scoprireste che non c’è nessun, NESSUN movente logico o razionale che la renda comprensibile, figuriamoci doverosa!

Cos’altro pensate sia quella sottile inquietudine che provate quando dovete abdicare ai vostri diritti naturali e umani solo perché la chiamano “responsabilità”, “educazione”, “regole”, “tradizione”, “dovere”… il bollo auto? un pantalone con la striscia rossa? un ordine come quello di consumare il caffè da seduto invece che in piedi? di non fare aperitivo dopo le 18? Di indossare una mascherina? di iniettarvi qualcosa in corpo? Davvero?

Se assomiglia a Matrix? Sì, lo fa. E ricorda anche il Truman Show e Il grande fratello e un mucchio di altre storie che sono state diffamate come fantascienza o distopie o perfino complottiste perché continuaste a pensarle come storie di finzione e non profezie piuttosto accurate. Ecco la lista, assolutamente personale, provvisoria e incompleta, delle verità che ho rinvenuto oltre la cortina di menzogne del mito in un paio di pomeriggi di riflessione. In ordine sparso. E davvero bastano un paio di pomeriggi con il cellulare muto e la tv spenta.

Mito Riparatorio Verità da nascondere
"Tutti gli uomini sono uguali davanti alla legge" oppure "la legge è uguale per tutti" o "la legge è la legge".
Tutti coloro che non fanno la legge sono ugualmente sudditi di quello che le fa. Quindi, in verità, non solo non siamo tutti uguali per un cazzo, siamo diversi, diversissimi, soprattutto davanti alla legge.
"Quello che non ti uccide ti fortifica" o "il male che sopporti ti rende più forte" e via discorrendo.
Possono continuare ad abusare di te perché sei lontano anni luce dal capire e dal restituire il torto.
Nessuno ha la verità in tasca e ci sono troppi punti di vista e opinioni ed esistono solo verità soggettive: "nessuno può dire di avere sempre ragione".
La verità esiste ed è alla portata di chiunque la desideri. E soprattutto fa male ed è amara, meglio che tu creda agli unicorni che cagano arcobaleni.
Quello che dice sempre "bisogna rispettare le regole" o "le regole ci sono per essere rispettate"...
...è sempre quello che vuole infrangere le regole che gli fanno comodo senza essere giudicato.
L'acqua, o la spiaggia, o una foresta, o un monte, o un parco nazionale o un qualsiasi bene pubblico appartiene a tutti e tutti devono poterne usufruire liberamente.
Lo Stato si è bellamente assegnato i diritti di sfruttamento del bene in questione e tu devi comprarti il diritto di goderne pagando un biglietto o una bolletta.
La globalizzazione.
Il colonialismo più becero e subdolo con un poco di zucchero per farlo andare giù.
Il patrimonio pubblico e i luoghi pubblici e insomma tutto quello che non sarebbe privato.
Mentre cerchi di capire cosa sia pubblico, cosa sia privato e cosa sia tuo, mio caro, non esiste più nulla che non abbia un padrone.
La giustizia che arriva sempre e prima o poi, umana, divina e perfino karmica, per tutti.
Non c'è nessuna retribuzione, umana, divina o karmica, per spingere l'uomo a scegliere il bene sul male. Quelli che lo fanno, lo fanno disinteressatamente e pagandone il prezzo in prima persona.
Costituzioni nazionali e sovranazionali, carte dei diritti, codici di legge e convenzioni e statuti e dichiarazioni internazionali etc etc.
Un consesso di gente qualunque ci garantisce nei diritti che pensa dovremmo avere. Poco importa che li avessimo già, perfino più estesi, e semplicemente per il fatto di esistere: così dobbiamo ringraziare loro.
La patria, il patriottismo e il nazionalismo in genere.
Siete nati in vostra madre, dopo che vostro padre ha più o meno volontariamente sbagliato il salto della quaglia. Il suolo su cui vostra madre stava quando vi ha espulsi non ha un'etichetta. È molto probabile che sia semplicemente il pianeta Terra.
Proprietà privata, terre e immobili di proprietà, proprietà di Stato, recinti e delimitazioni.
Noi apparteniamo al mondo e non viceversa. il mondo non rivendica il possesso di nulla.
La legge e la legalità, il governo e l'autorità.
Qualsiasi legge è illegale, nessuna autorità può emanare una legge LEGITTIMA e questo perché l'unica legge esistente A PRIORI è quella che dice che non è possibile obbligare un tuo simile a fare quello che vuoi.
La meritata pensione e il ritiro dal lavoro e il riposo in tarda età.
Non esiste una quantità di lavoro dovuta a qualcuno. Bisognerebbe lavorare per smettere di farlo e non per continuare a farlo fino a che qualcuno non ci autorizza a smettere, quando è tardi, quando ormai abbiamo dissipato la vita stessa nel tentativo idiota di guadagnarcela.
L'importanza e la priorità del lavoro nella vita dell'uomo. Il lavoro nobilita, il lavoro rende autonomi.
Non siamo tenuti a pagare per vivere, ci sono risorse in abbondanza per tutti, ma farci credere che la povertà sia una conseguenza delle nostre azioni ci tiene docili e obbedienti. Ma la povertà è una conseguenza delle LORO azioni.
Il mito della privacy e della sua protezione. L'inviolabilità della sfera personale.
La sensazione di identità che provi è completamente illusoria, tutto quello che vogliono sapere di te, e che sanno, è cosa e come e quanto consumerai.
L'imprenditore, quello che si è fatto da solo, il creatore di posti di lavoro, il rischio di impresa.
Possedere un mezzo di produzione del capitale ed essere la prova vivente che il capitale non cambia di mano in base al lavoro applicatovi. Fare un lavoro da dipendente non è una scelta ma una costrizione ambientale. Far lavorare duro delle altre persone non è lavorare duro a propria volta.
Le forze dell'ordine che proteggono, servono e fanno rispettare la legge.
Autorizzazione illegittima all'uso esclusivo e vigliacco della violenza contro un popolo privato della capacità offensiva commisurata.
Qualsiasi film di Hollywood a partire dai western con cowboy e indiani fino a quelli con Tom Cruise che corre e salta.
Nel mondo i cattivi della vicenda sono proprio gli americani, che si ritraggono come gli eroi.
USA terra della libertà e del coraggio.
Nazione creata con il furto di terra e il genocidio a danno dei nativi e creando la prosperità attraverso la schiavitù.
La ricerca della felicità.
Sdoganamento della possibilità di essere avidi, egoisti e bugiardi grazie alla scusa del perseguimento del diritto fondamentale di ogni americano.
Fanno tutti così, si è sempre fatto così.
Come la ricerca della felicità al punto precedente, si tratta di un condono permanente e plenario che autorizza a comportarsi di merda perché tutti e da tempo lo fanno già.
La questione meridionale, il Mezzogiorno, il sud del Paese, epiteti come "profondo sud" e lo stesso dispregiativo "terroni".
La parte meridionale della popolazione italiana è quella che maggiormente preserva lo spirito e le qualità più nobili e peculiari del paese. Sono la vera capitale morale d'Italia.
Gavetta, tirocinio, apprendistato, stage.
Sfruttare e umiliare i giovani in modo che smettano subito di pensare che siano il merito e l'impegno a creare le carriere. Invece della remissività, del servilismo, degli scambi di favori e della compravendita di influenze.

La lista non è esaustiva ma anche aggiornarla continuamente non mi sembra abbia molto senso.  Una volta compreso il trucco la magia svanisce. In anni e anni, però, potrebbe aiutare qualcuno a svelare l’inganno. Vi lascio, come d’abitudine, con la scena del film che mi è venuta in mente scrivendo questo articolo.

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All contents by Daniele Prati and licensed under Creative Commons CC BY 4.0.

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