Articoli con sfoghi e contenuti più biografici e personali.

Cosa veramente votiamo quando parliamo di votare?

E da questo punto di vista – che sicuramente sarà sbagliato – non emerge forse il dubbio estremamente concreto che il vero spauracchio del sistema sia proprio l’astensionismo? Il sospetto nasce dalla solita circostanza che è garanzia quasi assoluta di presenza di “marcio in Danimarca”: ti attribuiranno fin dal primo momento le loro colpe, i loro difetti e soprattutto la responsabilità, meglio la reità, delle loro paure.

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Obiezione: eccesso spudorato di verità

Dall’inizio del processo è passato un mese e nella mia personalissima inchiesta sullo stato ontologico attuale della categoria della verità nel mondo occidentale, be’, siamo messi male, peggio della stampa italiana nella classifica di libertà di stampa, peggio del tasso di analfabetismo funzionale tra gli italiani e peggio… insomma avete capito.

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Il cielo stellato sopra i no-vax

La vicenda dei due pesciolini è una delle tante spiegazioni a cui mi sono aggrappato per comprendere il comportamento degli italiani, e in particolare il motivo per cui non si ribellino, non reagiscano, non disobbediscano e perché, dopo due anni due, ancora supportino e collaborino alle evidenti ingiustizie a danno dei loro fratelli e sorelle. E sì, prima di fare predicozzi mi interrogo sempre, perché voglio razzolare bene, e quindi mi sto chiedendo anche ora se io stesso abbia fatto la mia parte, se abbia davvero fatto tutto quello che potevo per oppormi a questa merda che ho visto arrivare dal primo momento. E la risposta non mi piace, perché nei fatti e nelle azioni non ho ottenuto nessun risultato. Non ho fatto nulla, per gli altri, non ho conseguito nulla. La risposta è NO.

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Una forma speciale di orgoglio

Abbandonai la resistenza intellettuale che stavo esprimendo attraverso il blog “Vi sto cercando, ma voi trovatemi” perché davvero pensavo la misura fosse colma, e non solo per me, per tutti gli italiani, e sul serio rimanesse solo la guerra civile, o di liberazione, e diamine mi sarei fatto trovare pronto. Questo accadeva l’8 aprile del 2021, cioè 10 mesi fa. Questo significa almeno due cose: una che sicuramente mi ero sbagliato, e parecchio, nel valutare la sete di giustizia e di libertà dei miei connazionali e due, che tutto quello che avevo studiato a scuola, letto sui libri o visto al cinema, sugli esordi di una rivoluzione, fosse sì ispirato a una storia vera ma molto, molto più romanzato di quello che mi aspettassi.

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